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Le famiglie della nobiltà siciliana legate alla casa reale dei Borbone

La caratteristica dei Borbone è aver rivoluzionato l’assetto feudale della Sicilia. Le riforme iniziarono con Carlo III nella seconda metà del 1700 e investirono l’ambito sociale ed economico dell’isola. Il sovrano diminuì i privilegi della nobiltà siciliana ed estese il controllo sui privilegi ecclesiastici. Fu “padre” dei piani urbanistici per le città principali dell’isola, diede luogo alle catastazione degli immobili, alla nascita dei cimiteri pubblici. Ai Borbone si deve la riforma della giustizia e il riavvio delle ricerche scientifiche in ambito agricolo e commerciale. Da questo nuovo assetto prese vigore l’economia siciliana con l’affermazione di una nuova e florida classe borghese agraria e mercantile e una sostanziale conversione di investimenti in settori come lo zolfo, il sale, ricordiamo le saline del trapanese, la produzione vitivinicola con investienti anche impegnativi di investitori siciliani ed europei, prevalentemente inglesi. Questa nuova borghesia era detentrice della maggior parte delle fortune dell’isola e cominciò a guardare con interesse alla classe nobile, che a volte non riusciva a difendere i propri patrimoni. Molti i matrimoni “misti”, riportati anche dalla letteratura siciliana dell’epoca. Ci fu dello scontento nella nobiltà, ma nonostante questo nuovo assetto sociale, i Borbone poterono contare sull’appoggio incondizionato di alcune famiglie della migliore nobiltà siciliana.

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